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Lotta fino alla fine: quando tre costruttori salgono sul podio

Tuesday, 10 March 2020 11:36 GMT

Il WorldSBK dopo Phillip Island si conferma molto competitivo e per la 304^ volta tre scuderie diverse arrivano nei primi tre posti. 

Tre costruttori sono saliti sul podio in due delle tre gare del Round Yamaha Finance di Australia. Non è un fatto inusuale nel Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike dato che si tratta della 304^ volta che questo accade nella storia tra cui spicca anche la prima assoluta che risale al 1988 a Donington Park. In quella occasione le migliori sono state Bimota, Ducati e Honda. La Casa di Borgo Panigale è tornata sul podio anche in Australia insieme a Yamaha e Kawasaki.
 
È una caratteristica comune che ha contraddistinto ogni stagione del WorldSBK fin dalla nascita avvenuta nel 1988, eccetto che nel 2003 e nel 2004. Le due annate si sono contraddistinte per il dominio Ducati con la Casa emiliana che per ben 16 volte su 20 nell’arco delle due stagioni è arrivata al traguardo nelle prime dieci posizioni. 
 
Nonostante il dominio recente di Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) dal 2015 - anno in cui è partita la striscia vincente del nordirlandese - in 46 occasioni tre scuderie diverse sono salite sul podio. Quindi non è detto che al dominio di un pilota corrisponda anche quello delle moto che guidano. Dall’inizio del 2015 ci sono state 146 gare in programma comprese quelle appena trascorse di Phillip Island e in quasi un terzo del totale ben tre costruttori diversi hanno conquistato un posto sul podio.
 
L'apice è stato toccato nel 2019 quando per ben 14 volte i primi tre posti sono andati a tre scuderie diverse anche se non va dimenticato che l'introduzione della Tissot Superpole Race ha portato ad altre 13 gare in calendario.
 
Forse da questo punto di vista la stagione più interessante nel World Superbike è stata quella del 2000. Nel Campionato Piloti Colin Edwards (Honda) ha vinto il titolo con 65 punti di vantaggio su Noriyuki Haga (Yamaha).
 
I primi sei piloti in classifica al termine della stagione guidavano tutti moto di scuderie diverse, ovvero Honda, Yamaha, Aprilia, Suzuki, Kawasaki e Ducati a dimostrazione della natura competitiva del Campionato in quella che è stata un’annata che ha visto nella maggior parte delle gare tre Case nelle prime tre posizioni. Ciò non è successo solo in sette gare sul totale di 26. 
 
Il grande livello di competitività è dimostrato anche dal fatto che solo in 60 occasioni a salire sul podio è stata una sola Casa costruttrice e in 27 di queste la grande protagonista tra 2003 e 2004 è stata Ducati. L’ultimo podio occupato da un solo costruttore è stato quello che a Donington Park nella Tissot Superpole Race ha visto il dominio di Kawasaki.
 
La competitività dei costruttori non è certo un fatto nuovo e continuerà a essere un tratto comune. A Phillip Island sul gradino più alto del podio sono salite Yamaha e Kawasaki senza dimenticare Ducati mentre a BMW è andata la pole position in vista di Gara 1. Il ritorno di Honda come squadra ufficiale si è concluso con un doppio piazzamento tra i primi sei in occasione della gara inaugurale; tutte e cinque le scuderie della stagione 2020 hanno quindi un ottimo motivo per sorridere e per essere molto fiduciose in vista del prosieguo di quest’annata.
 
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